“Tradimento della moglie meno grave se lui non puo’ avere figli e non lo dice”

La Cassazione: “Procreazione fondamentale nel matrimonio L’infedeltà della donna non ha causato la rottura del rapporto”

 

 

Se la moglie tradisce il marito che le aveva tenuto nascosto di non poter avere figli, il tradimento è meno grave. E non può essere l’unica causa della separazione, neppure se lei e l’altro sono stati sorpresi dal marito proprio nel letto coniugale.

Lo ha stabilito la Cassazione, sottolineando che i figli sono una “dimensione fondamentale della persona e una delle finalità del matrimonio” e, in nome della “lealtà tra coniugi”, ha annullato una sentenza della Corte d’Appello di Firenze che aveva giudicato la moglie infedele colpevole della separazione, aggiungendo anche che l’impossibilità per il marito di avere figli non era “sufficientemente provata” in quanto attestata soltanto da testimonianze. Al contrario, scrivevano i giudici di secondo grado nel 2005, l’episodio del tradimento è più che documentato dal momento che il marito aveva portato in aula, come testimone, proprio l’uomo che era stato sorpreso in casa con la moglie.

I giudici della prima sezione civile della Suprema Corte, con la sentenza 6697, hanno invece accolto il ricorso della donna, evidenziando prima di tutto che l’infedeltà contestata si riduceva a un “incontro occasionale”. Una “condotta isolata”, precisa la Corte, e neppure il marito aveva “ravvisato nell’episodio una stabile relazione extraconiugale”.

In secondo luogo, aggiunge la Cassazione, “l’infedeltà di un coniuge può essere rilevante ai fini della separazione quando sia stata causa o concausa della frattura del rapporto coniugale”. Nel caso dei coniugi fiorentini, invece, la donna “ha denunciato l’omessa informazione da parte del marito, prima delle nozze” dell’incapacità ad avere figli. Un’omissione che per i giudici costituisce “violazione dell’obbligo di lealtà” che provoca “una lesione del diritto della donna all’autonoma determinazione al matrimonio e alle aspettative di armonica vita sessuale nella sua proiezione verso la procreazione che costituisce una dimensione fondamentale della persona e una delle finalità del matrimonio”.

Perciò la Cassazione ha rinviato la causa alla Corte d’Appello fiorentina con il compito di “accertare se è stato leso il diritto della moglie di realizzarsi pienamente nella famiglia e nella società come donna e come madre, e quindi procedere ad una valutazione complessiva del comportamento di entrambi i coniugi” prima di stabilire di chi è la colpa della separazione. Insomma, è vero che lei avrebbe potuto evitare di portarsi a casa un amante occasionale, ma è anche vero che per colpa di lui il matrimonio era partito con il piede sbagliato.

 

LA REPUBBLICA